Zodiaco elettrico su Rumore: 8

Recensione di Zodiaco elettrico su Rumore di Luglio/Agosto.

Karlheinz Stockhausen è stato spesso, nella sua indiscussa genialità, indisponente ed eccessivo. Per questo forse una delle sue composizioni più apprezzate è anche la meno magniloquente: Tierkreis (1975), dodici semplici motivi ispirati ai segni astrologici, concepiti per altrettanti carillon (in origine, per un’azione teatrale). Il quartetto cesenate Aidoru rivisita per la prima volta l’opera, già prestatasi a varie trasposizioni, con chitarre, basso e batteria. Da congegno meccanico, lo Zodiaco diviene dunque Elettrico. Alle liriche melodie si inventa un contesto ritmico e armonico, con idioma post rock preciso come un orologio ma anche percettivamente emotivo, svariando da celesti cadenze un po’ shoegaze (Capricorn, Aquarius) a tellurici riff (Cancer, Scorpio). Abbinato ad un libro con vari saggi esplicativi, il cd è divenuto anche uno spettacolo con dialoghi del filosofo Luigi Lombardi Vallauri. Il mistico Maestro avrebbe forse avuto da ridire, ma a noi pare un’operazione coi fiocchi.

Vittore Baroni

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